Sabbanotizie

Con l'aiuto di we can tell,controinformazioni e controcommenti su tutto quello che passa sotto il mio naso o sotto quello di chi scrive. A cura, si fa per dire, di Sabba Coadiuvato da Multatuli . pagina letterariaAcquelibere pagina su cantelloViviamcocantello

giovedì, marzo 31, 2005

Stor-Hacker contro L'unità, perdono la camicia nera ma non il vizio


Posted by HelloPrendo di nuovo la parola sulle elezioni regionali ma, più in generale, sullo stato deprimente della stampa in Italia e su alcuni dati di “malcostume” che emergono in particolare nella campagna per le elezioni nel Lazio.

Partiamo dal 24 Marzo, anniversario del massacro delle Fosse Ardeatine che, giustamente, viene ancora ricordato ogni anno alla presenza delle maggiori autorità di Roma e quindi del Paese.
Varrebbe la pena ricordare che altri massacri nazifascisti in Italia non hanno diritto a tale ricordo( e su queste pagine ho già parlato, mesi fa, dell’eccidio di Meina) ma stiamo alla cronaca.

Il 24 marzo di quest’anno alla cerimonia è presente il Presidente del Lazio ( da qui in avanti Stor-Hacker) ed è presente l’anziano signor Limentani, esponente della comunità ebraica ed ex deportato che contesta rumorosamente il suddetto Stor-Hacker.

Tutta la stampa libera e di opinione censura l’accaduto, unica eccezione il noto quotidiano Bolscevico e paidofago “L’Unità” (da qui in avanti, “L’Unità”,leggetela!) che decide di telefonare al sciur Limentani e dare notizia, in pagina interna, in taglio basso, della contestazione e delle motivazioni addotte dal signor Limentani:”nel ’41 sono stato picchiato dal padre di Stor-Hacker.”( con lieve modifica nel nome del Presidente).

Atteggiamento piuttosto corretto a mio parere, almeno più corretto della censura pura e semplice, comunque il signor Limentani si sbagliava, non sappiamo se tratto in inganno dai ricordi o da un’intervista di Stor-Hacker di qualche tempo fa in cui il Presidente si vantava del padre giovane Repubblichino ( stando a quello che dice oggi pare che anche lui fosse tradito dai ricordi…).

Il padre era troppo giovane per picchiare chiunque senza rischiare di prenderle quindi è innocente, L’Unità pubblica, in prima pagina le sue scuse, l’ansa addirittura diffonde un comunicato in cui si dice che Limentani non ha mai parlato del padre di Stor-Hacker( a parte le incongruenze che ciò comporterebbe l’intervista originale si poteva ascoltare ancora ieri sul sito dell’Unità).

Oggi l’ordine dei giornalisti apre un’inchiesta e tutta la destra parla di campagna d’odio e di insulto, di deliberato attacco, quando il modo in cui si sono svolti i fatti non lascia alcun dubbio su chi tragga vantaggio dall’infortunio; fra l’atro vi consiglio di dare un’occhiata al sito www.storace.tv
Per avere un’idea precisa di cosa sia una campagna fatta di insulti.

Ovviamente all’Unità sarebbe bastato replicare citando magari il padre di Formigoni che repubblichino e criminale di guerra lo era sul serio ma non è questo il punto.

Il punto è che mentre Stor-Hacker( e da qui gli viene il soprannome) non ha esitato a violare l’anagrafe di Roma e i diritti dei cittadini, usando per questo strutture e fondi pubblici, per imbastire un ricorso contro un avversario politico ( ricorso fra l’altro respinto, almeno per ora ma che gli da la possibilità di invalidare le elezioni se le perdesse…) oggi la stampa ignora questo fatto gravissimo per dare ampio risalto all’infortunio dell’Unità.

Si può parlare ancora di stampa libera?
Si può permettere che una destra come questa continui a governare le nostre regioni?
A proposito che fine ha fatto l’inchiesta su Formigoni e Oil for FooD? Il NY Times ne parlava Venerdì ( citando proprio Formigoni, e accusandolo pesantemente) perché questa notizia ci viene taciuta?
Perché nessuno ci dice che la società calcistica Lazio ha avuto ( ringrazio molto la regione ha detto il suo presidente Lotito) un’incredibile dilazione di 23 per pagare le sue tasse arretrate?
Non c’entrerà Stor-Hacker ma è un fatto che, da quando lui è in carica, Lotito ha avuto l’appalto per le pulizie in TUTTI GLI OSPEDALI DEL LAZIO.

A proposito, mi sono ascoltato il dibattito in TV tra i tre: degno della Bolivia ( e mi scuso con i boliviani)… a parte il fatto che la “Ducia” ha fatto a polpette gli altri due (Dai Marrazzo, un po’ più di verve!) nessuno ha nemmeno notato che ha chiuso il suo intervento col motto “il lavoro rende liberi” che in bocca a una Mussolini….

Vabbè speriamo in Marrazzo e nello stellone.


PS ho capito perché i TG non danno certe notizie, non hanno tempo! Oggi il TG5 ha passato un servizio di due minuti sul paese di Quarto (NA) dove la gente… rompe i segnali stradali!!!! Ovvio che poi non resti spazio per le sciocchezzuole….
Multatuli

Proiettile della 'ndrangheta al Sindaco di Buccinasco


Posted by Hello
Circa il grave atto intimidatorio subito dal Primo Cittadino di Buccinasco inoltro il comunicato di Libera Lombardia
M.S.
SOLIDARIETA’ DI LIBERA AL SINDACO DI BUCCINASCONO ALLE INTIMIDAZIONI DELLE MAFIE, NO AL SILENZIO SULLE MAFIE
Comunicato stampa - Milano, 30 marzo 2005Il grave atto intimidatorio ai danni di Maurizio Carbonera, sindaco diBuccinasco - al quale sono stati recapitati gli auguri di Pasqua in unabusta con un proiettile di mitragliatore - ripropone drammaticamente ilpericolo costituito dalla ‘ndrangheta in provincia di Milano e nella nostraregione.Al primo cittadino di Buccinasco, già in passato al fianco della nostra associazione, va tutta la piena solidarietà di Libera, nella profondaconvinzione che proprio dal contrasto degli interessi criminali suiterritori debba prendere rinnovato vigore l’azione di contrasto alle mafie.Sicuramente la corretta attività amministrativa procura fastidi agliinteressi delle cosche, che in quell’area della provincia di Milano siconcretizzano soprattutto in investimenti immobiliari, attività speculativeed edilizie connesse. La salvaguardia del territorio dagli appetiti mafiosie l’osservanza delle procedure non sono gradite a chi ha come unicoobiettivo il massimo profitto possibile, da raggiungere con il minimo sforzoe il mancato rispetto della legge.L’azione di legalità a livello amministrativo deve essere accompagnata dauna rigorosa opera di repressione e gli stessi clan che oggi sembranorialzare la testa nel decennio scorso erano stati decimati dalle inchiestedei magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano.A distanza di quasi dieci anni, la maggior parte dei giudici allora membridella DDA milanese è oggi passata ad altri compiti, in virtù della ben notae sciagurata “rotazione” nell’applicazione dei magistrati imposta dal CSM ela memoria storica di quei fatti - fondamentale nel contrastare unacriminalità come quella mafiosa - è ormai patrimonio di pochi.È forte quindi la necessità di aggiornare il quadro di riferimento e gliorganigrammi delle cosche, anche perché, dopo tutti questi anni, il rischioche le stesse cosche - dopo lo sbandamento successivo alle numerose condannepassate in giudicato - si riorganizzino è davvero molto alto; leintimidazioni al sindaco Carbonera ne sono una prova più che lampante; gliauguri con la pallottola seguono l’attentato incendiario ai danni della suaauto nel marzo 2003.Se occorre gridare forte il nostro “no!” alle mafie, occorre con altrettantovigore chiedere che sulle mafie a Milano e in Lombardia non cali, dopoquesto terribile atto intimidatorio, ancora una volta il silenzio di massmedia e opinione pubblica.È proprio nel silenzio che le mafie prosperano e occorre evitare lasottovalutazione di questi e di altri segnali, una sottovalutazione che sinutre dell’ostinata convinzione che le mafie siano un problema del sud,mentre da almeno cinque decenni hanno esteso il loro raggio d’azione anchein Lombardia. Non è quindi in gioco il “buon nome” di Milano e della nostraregione: evidenziare il rischio mafia in questi territori non è un attentatoalla reputazione della regione e del salotto buono della finanza italiana.Ad essere in gioco è invece la convivenza civile, l’attività amministrativadi molti comuni, l’economia stessa dei nostri territori.Invitiamo le associazioni, i cittadini, gli amministratori comunali dipiccoli e grandi comuni che condividono l’allarme per i rischi che le mafieportano con sé a partecipare alla FIACCOLATA DI VENERDÌ 1 APRILE cheprenderà il via alle ore 20.30 dal PALAZZO COMUNALE in via Roma e siconcluderà nella piazza dei Giusti a Buccinasco (MI).Con preghiera di diffusioneLorenzo FrigerioLibera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafieReferente per la LombardiaLibera. Associazioni, Nomi e numeri contro le mafieSede Regionale Lombardiac/o ACLI, Via della Signora, 3 - 20122 MilanoTel. 02/7723201 - Fax 02/780968http://www.libera-lombardia.it - e-mail: libera.lombardia@aclimilano.comSede NazionaleVia Campania, 31 00187 RomaTel. 06/42820065 - Fax 06/42003214http://www.libera.it - e-mail: libera@libera.it

mercoledì, marzo 30, 2005

Io lo voto, e tu?


Posted by HelloLe elezioni regionali si avvicinano e io sento l’esigenza di fare il punto.
Premetto che sono deluso dal centro sinistra che ha rinunciato a contrapporre un candidato forte al presidente uscente di CL ( manca la”d” ma non è un errore).
Premetto anche che spero, ma non credo, che Sarfatti possa vincere lo stesso;
aggiungo che sono rimasto male, da ultimo, dalla scelta di escludere dalla candidatura più importante Agostinelli che, fra i nomi rimasti, era decisamente il migliore.
Detto questo devo anche confessare che lo stesso Agostinelli mi ha decisamente deluso durante la campagna elettorale con un atteggiamento di supponenza che giudico, quanto meno, poco comunicativo.

Sono insomma molto preoccupato dei destini della Lombardia anche perché temo che, in caso di vittoria, CL prenda definitivamente il controllo di tutto ciò che le interessa nella regione( scuola, sanità, alloggi popolari, opere pubbliche…), trasformandoci in una Teocrazia o giù di lì…

Cosa possiamo fare? Intanto votare tutti compattamente per Sarfatti, temo che a furia di turarci il naso finiremo col morire soffocati ma decisamente non siamo ancora a questo punto e la posta in palio giustifica lo sforzo.

Poi io comunico la mia decisione di sostenere come candidato al consiglio
ALBERTO MINAZZI DEI VERDI PER LA PACE,
invitando i miei circa 200 contatti mensili ( stima fatta eliminando chi si connette più volte, sempre che possa fidarmi delle statistiche di google) a votarlo.

Vi fornisco una breve sintesi delle mie motivazioni:

Primo: Minazzi è sempre presente alle iniziative e manifestazioni più significative non solo sui temi dell’ambiente ma anche della pace, della lotta al razzismo e al pregiudizio, sulle singole battaglie più importanti; pochi giorni fa è stato l’unico dei candidati regionali e venire a Induno a seguire lo spettacolo dell’arci sul g8 di Genova e a partecipare all’incontro con Giuliano Giuliani.

Secondo: è preparato sui temi ambientali come pochi altri candidati ed è portatore di una visione assolutamente pratica che indica soluzioni concrete ai temi più attuali: pochi giorni fa è stato l’unico, in un incontro pubblico, a sostenere che la penuria di alloggi si combatte in primo luogo rendendo disponibili i vani disabitati invece di cementificare senza ritegno ( io abito a Cantello e comprendo il problema).

Terzo: è uno che sa anche rompere le balle quando serve… noi speriamo di vincere ma in caso contrario serve chi sappia fare opposizione.

Concludendo vi invito a visitare www.arcivarese.blogspot.com per leggere il programma politico che l’arci propone ai candidati e poi a votare

VERDI PER LA PACE

SARFATTI PRESIDENTE

E a scrivere MINAZZI nello spazio della preferenza.


Sabba

martedì, marzo 15, 2005

Ancora da faro a faro


DA FARO A FARO

con Alessio Di Modica
musica diLuca Recupero (marranzano e tamburello)

regia di Marcello Cappelli

COMUNICATO

“Non c’è emergenza che possa giustificare quello che è accaduto in quei giorni…”
“…. Queste pagine brutte difficilmente potranno essere dimenticate…”

Procura di Genova, 12 marzo 2005
P.M. Petruzziello, Ranieri Miniati, Pinto

PER NON DIMENTICARE

“Il commissario Montalbano guarda in tv le immagini delle torture inflitte ai prigionieri nel carcere di Abu Ghraib, in Iraq agli inizi del 2004, e ricorda con angoscia un caso simile accaduto a Genova, luglio 2001: ‘….l’occhio immediatamente ti cadiva non nell’ebete e sadica soddisfazione del torturatore, ma su chi veniva torturato riducendolo a cosa, a oggetto, ad armalo… non più omo ma solo un pezzo di carne trimante offerto alla vucca spalancata di un cane. Certo tra i du’ fatti di sicuro non c’era rapporto o confronto possibile, ma almeno una cosa in comune l’avivano avuta: una minoranza aviva creduto che la divisa l’autorizzava ad una vile e gratuita violenza su chi, privato della libertà era materialmente in suo possesso. E non capivano quegli omini in divisa che mentre tintavano d’arridurre gli omini a cose, erano loro stessi che si canciavano in cose, robot, in macchine di violenza.’ ”

Andrea Camilleri, per l’agenda di Magistratura Democratica
Giuliano Giuliani sarà presente all’incontro che si terrà domani martedì 15 in sede arci, via F. del Cairo,34 Varese, ore 11.30. Lo stesso giorno sarà presente a Induno Olona allo spettacolo delle 21.00.

Con cortese preghiera di pubblicazione.


MARTEDì 15 MARZO 2005 . ore 21
Circolo arci Induno Olona
Locale ex SPLASC(H)
Via Piffaretti 4-INDUNO OLONA

…parliamo dello spettacolo, del libro con prefazione di Heidi Giuliani e facciamo il ‘punto della situazione’ con
GIULIANO GIULIANI

Una proposta arci-Comitato Provinciale Varese
con Social Forum Varese
Valle Olona Social Forum

lunedì, marzo 07, 2005

Le Colombe ferite


Posted by Hello

Sempre peggio.
Non solo l’Iraq, la guerra e le elezioni “fantasma” (ho già scritto qualcosa ma giorno dopo giorno emerge sempre più la certezza che siano state solo una farsa, se potrò ci tornerò a breve), ormai anche i cosiddetti media alternativi e le solite fonti sulla rete non riescono più a reperire informazioni di prima mano.

I continui sequestri di giornalisti e volontari di ONG in Iraq hanno portato al definitivo ritiro di ogni forma di informazione indipendente dal paese, al trionfo del cosiddetto giornalismo “embedded”.

La questione è semplice: se nessuno più può informare dall’Iraq le fonti ufficiali della colaizione sono le uniche disponibili… in guerra la prima vittima è la verità, poi vengono donne bambini.

Per questo negli ultimi giorni non ho potuto tenere fede alla promessa di rilanciare le notizie censurate sul caso Sgrena; da un lato il manifesto ha dato un’ottima e completa copertura ma, dall’altro, parevano essere proprio gli unici a riuscire a sapere qualcosa.

Poi l’epilogo tragico di venerdì.
Già in altri post avevo fatto notare come, saranno pure stati i partigiani iracheni a rapire i giornalisti, ma a guadagnarci parevano proprio essere gli americani con la loro politica di allontanamento della
Stampa indipendente.

Adesso ci vengono i dubbi: le hanno sparato apposta? O il povero Calipari è morto per un incidente?

La verità è che, appena ci si ragioni un po’, entrambe le soluzioni paiono impossibili; un incidente così non è assolutamente possibile, non esiste esercito al mondo che, senza una ragione, si mette a sparare all’impazzata contro un’auto civile, nemmeno i nazisti lo facevano… d’altro canto anche l’agguato premeditato sembra difficile, tutto sommato se avessero voluto potevano eliminarla in modo più sicuro e discreto.

E allora? Allora quello che si può dire è che comunque ciò che è accaduto è gravissimo perché
Dimostra per l’ennesima volta che l’Iraq è divenuto un mostro fuori controllo dove, come minimo, i soldati americani, sono terrorizzati e sparano in modo del tutto casuale, poi ci stupiamo degli attentati?!

Se si fosse realmente trattato di un incidente saremmo di fronte a violazioni gravissime e sistematiche delle stesse leggi di guerra visto che ci verrebbe appunto da pensare che ci sia l’abitudine o per lo meno la possibilità, per i soldati americani, di uccidere liberamente chi gli passa di fronte.

Sintomatica la prima giustificazione fornita dal pentagono: “erano su un’auto senza insegne e vestiti con abiti civili” appunto, i civili sono bersaglio consentito.

C’è da avere i più foschi sospetti e da domandarci ancora una volta: che ci fanno i nostri là?

Difendono la Patria? Non penso, ma anche se fosse sarebbe una difesa abbastanza inutile nel momento in cui il nostro governo, come sempre, non riesce a imporre il minimo rispetto da parte degli USA: una finta richiesta di scuse, due chiacchiere con l’ambasciatore e “fateci sapere cosa scoprite” e l’incidente è chiuso.

Mi resta una sola cosa da dire:
Florence e Hussein sono ancora prigionieri, che tornino a casa quanto prima.

mercoledì, marzo 02, 2005

E suona Dave


Posted by Hello

Come ho già scritto Dave Burrell suona allo Splasc(h) di Induno Olona (via Piffaretti 4), che riapre come circolo arci il 10 marzo, proprio per il concerto, ma chi è Dave? eccovi qualche notizia:

DAVE BURRELL
IN CONCERT- PIANO SOLO
10 Marzo 2005, 21:30 - Induno Olona
Circolo arci di via Piffaretti
ex SPLASC(H)

9,00 euro, 4,50 per i soci arci

Dave Burrell, pianista e compositore, è figura di grande spessore dell’odierno panorama jazzistico, accompagnato, a distanza di ormai quasi 40 anni dall’esordio sulle scene musicali, da un crescente riconoscimento di pubblico e di critica.
Si è scritto del suo stile che si distingue per la capacità di “unire alla versatilità un delizioso gusto per la parodia”, nonché per la capacità di esprimere una completa e approfondita conoscenza di tutto il patrimonio pianistico, non solo jazzistico, dal ragtime al free, ma anche classico, che gli deriva dall’aver studiato composizione e arrangiamento alla Barklay’s School of Music di Boston.
Patrimonio di esperienze musicali che, del resto, ha continuamente incrementato suonando e incidendo con alcuni dei più noti e apprezzati maestri del genere, nomi che dicono molto agli appassionati e al pubblico più attento: Archie Shepp, Pharoah Sanders, David Murray, il geniale William Parker.

Il musicista nel corso del 2004 è stato impegnato in una serie di concerti in Europa (Italia a Francia in particolare) dove è ancora vivo il ricordo dei recenti successi riportati da solista, ed in particolare all’auditorium di Roma, con un pianoforte solo nell’ambito della manifestazione “New York is Now”, ed in trio al festival Jazz di Vicenza.
Da notare che, nei prossimi mesi, Burrell si esibirà sui prestigiosi palcoscenici del teatro Ponchielli di Cremona e del Teatro Filarmonico Verona.

L’opportunità di presentare Burrell a Varese nasce dal fortunato sommarsi di diverse coincidenze favorevoli: il rinvio di un concerto già da tempo programmato, che ha lasciato al pianista una serata libera, è venuto, infatti, a coincidere con la riapertura al pubblico del mitico “Splasc(h)” di Induno Olona, teatro di indimenticati concerti negli anni ’80 e ’90, come quelli dell’allora astro nascente Paolo Fresu o del veterano Lee Konitz, che risorge a nuova vita e riprende le sue attività grazie alla nascita di un nuovo circolo Arci.
Questo straordinario appuntamento, fissato per il 10 Marzo prossimo, sarà in grado certamente di garantire, accanto alla assoluta qualità della proposta musicale, un sicuro successo di pubblico, cornice ideale per fare ripartire con nuove energie lo storico locale e la nascente associazione.
Il concerto rappresenta inoltre la possibilità di rilanciare Varese sulla mappa del Jazz che conta, accanto alle realtà più consolidate di cui s’è fatto cenno sopra, questo dopo che già, nell’estate scorsa, si sono visti importanti segni di risveglio dell’interesse per la musica jazz.
Non che il pubblico mancasse, mancavano semmai, da troppo tempo, proposte di un livello adeguato Il sicuro successo del piano solo di Dave Burrell dovrà essere interpretato non come singolo evento, seppur di spessore, ma come punto di partenza per l’organizzazione in futuro di più ampie rassegne musicali ed artistiche.

Alleghiamo, a titolo di esempio, copia del programma di sala distribuiti in occasione del concerto di Gaetano Liguori, da noi promosso alcuni mesi fa.

martedì, marzo 01, 2005

Il Grande Jazz torna a Varese


Il grande Jazz torna a Varese, o meglio a Induno Olona.

Il 10 Marzo prossimo infatti riapre, dopo diversi anni di chiusura, lo Splasc(h) di Induno Olona e riapre con un grande concerto e con la fondazione di un nuovo circolo arci.

Con ordine, il Jazz: l'arci provinciale, il circolo di Induno e il Circolo Name Diffusion di Cantello vi propongono il grande pianista Dave Burrell ( cerca su google) sperimentatore del Jazz e grande compagno di viaggio di jazzisti del calibro di Charley Shepp e Faroah Sanders, reduce da successi a Roma ( auditorium), Vicenza e Parigi, prossimamente in concerto al teatro di Verona e al Ponchielli di Cremona.

La straordinaria esibizione sarà purtroppo per pochi intimi (un centianio di posti) per cui si consiglia di prenotare presso varese@arci.it o al 3393436559 .

Inoltre con l'apertura dell'arci di Induno rinasce il vecchio Splasc(h) con una stagione di musica e teatro appena tratteggiata ma già densa di appuntamenti di cui vi darò conto a brevissimo.

Lo Splasc(h), locale un tempo legato all'omonima etichetta di musica alternativa e di qualità di Arcisate, divenne internazionalmente noto pochi anni fa quando contribuì a portare al pubblico italiano i grandi del Jazz e a lanciare autori un tempo poco noti come Fresu e altri.

Oggi la storia ricomincia con l'arci e con Dave Burrell.

Sabba