Le Colombe ferite
Sempre peggio.
Non solo l’Iraq, la guerra e le elezioni “fantasma” (ho già scritto qualcosa ma giorno dopo giorno emerge sempre più la certezza che siano state solo una farsa, se potrò ci tornerò a breve), ormai anche i cosiddetti media alternativi e le solite fonti sulla rete non riescono più a reperire informazioni di prima mano.
I continui sequestri di giornalisti e volontari di ONG in Iraq hanno portato al definitivo ritiro di ogni forma di informazione indipendente dal paese, al trionfo del cosiddetto giornalismo “embedded”.
La questione è semplice: se nessuno più può informare dall’Iraq le fonti ufficiali della colaizione sono le uniche disponibili… in guerra la prima vittima è la verità, poi vengono donne bambini.
Per questo negli ultimi giorni non ho potuto tenere fede alla promessa di rilanciare le notizie censurate sul caso Sgrena; da un lato il manifesto ha dato un’ottima e completa copertura ma, dall’altro, parevano essere proprio gli unici a riuscire a sapere qualcosa.
Poi l’epilogo tragico di venerdì.
Già in altri post avevo fatto notare come, saranno pure stati i partigiani iracheni a rapire i giornalisti, ma a guadagnarci parevano proprio essere gli americani con la loro politica di allontanamento della
Stampa indipendente.
Adesso ci vengono i dubbi: le hanno sparato apposta? O il povero Calipari è morto per un incidente?
La verità è che, appena ci si ragioni un po’, entrambe le soluzioni paiono impossibili; un incidente così non è assolutamente possibile, non esiste esercito al mondo che, senza una ragione, si mette a sparare all’impazzata contro un’auto civile, nemmeno i nazisti lo facevano… d’altro canto anche l’agguato premeditato sembra difficile, tutto sommato se avessero voluto potevano eliminarla in modo più sicuro e discreto.
E allora? Allora quello che si può dire è che comunque ciò che è accaduto è gravissimo perché
Dimostra per l’ennesima volta che l’Iraq è divenuto un mostro fuori controllo dove, come minimo, i soldati americani, sono terrorizzati e sparano in modo del tutto casuale, poi ci stupiamo degli attentati?!
Se si fosse realmente trattato di un incidente saremmo di fronte a violazioni gravissime e sistematiche delle stesse leggi di guerra visto che ci verrebbe appunto da pensare che ci sia l’abitudine o per lo meno la possibilità, per i soldati americani, di uccidere liberamente chi gli passa di fronte.
Sintomatica la prima giustificazione fornita dal pentagono: “erano su un’auto senza insegne e vestiti con abiti civili” appunto, i civili sono bersaglio consentito.
C’è da avere i più foschi sospetti e da domandarci ancora una volta: che ci fanno i nostri là?
Difendono la Patria? Non penso, ma anche se fosse sarebbe una difesa abbastanza inutile nel momento in cui il nostro governo, come sempre, non riesce a imporre il minimo rispetto da parte degli USA: una finta richiesta di scuse, due chiacchiere con l’ambasciatore e “fateci sapere cosa scoprite” e l’incidente è chiuso.
Mi resta una sola cosa da dire:
Florence e Hussein sono ancora prigionieri, che tornino a casa quanto prima.
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