Sabbanotizie

Con l'aiuto di we can tell,controinformazioni e controcommenti su tutto quello che passa sotto il mio naso o sotto quello di chi scrive. A cura, si fa per dire, di Sabba Coadiuvato da Multatuli . pagina letterariaAcquelibere pagina su cantelloViviamcocantello

giovedì, gennaio 29, 2004

Blog

Lettrici e lettori a cui mi rivolgo da qualche tempo dalle giovani e acerbe colonne di we can tell,
mi rivolgo soprattutto a voi, lo faccio perché, nella mia grafomania, non riesco più a stare due o tre mesi senza sentirvi e, soprattutto, perché la periodicità bimestrale abbatte le possibilità di un confronto serrato, di un dibattito che mi aiuti a capire di più le mie stesse idee.
Non sono sicuro che il mio blog sarà così interessante da permettermi di ricevere commenti, opinioni e interventi, anche contrari, che volentieri ospiterò quando me li vorreste inviare; non sono nemmeno sicuro di riuscire a stare dietro alla periodicità, più o meno settimanale, che ho deciso di impormi ma,
tanto certe cose finisco per metterle per iscritto comunque, quindi mi pare che il gioco valga la candela.
Da oggi vi proporrò le mie opinioni, valutazioni, recensioni di film e libri che taglio da we can tell,
magari anche qualche articolo in anteprima, da sottoporre a giudizio.
Ovviamente mi aspetto che qualcuno ogni tanto mi scriva i suoi commenti e le sue opinioni,
su qualunque tema, cercherò di dare spazio a tutti quelli che me le invieranno a multatuli1974@yahoo.it.
Fatevi vivi.
Sabba.

Zanotelli

Alex Zanotelli a Cantello

Nella serata di mercoledì 28 Gennaio, all'interno della chiesa parrocchiale di Cantello, si è tenuto l'inconto di
padre Alex Zanotelli con la comunità locale.

Padre Zanotelli, che da alcuni anni opera nei quariteri disagiati di Napoli e Palermo assistendo e intervenendo sulle
più diverse situazioni di disagio sociale, ha predicato per oltre dodici anni in Africa, in particolare presso la comunità di
Korogocho, bidonville di Nairobi in Kenia.

E' noto anche per avere diretto a lungo "Nigrizia" la rivista dei padri comboniani e per posizioni politiche e sociali
da molti considerate affini alla teologia della liberazione.

Di fronte a oltre duecentocinquanta intervenuti, il padre comboniano ha parlato di politica internazionale e italiana
stigmatizzando l'imperialismo occidentale, la concentrazione in poche mani dei media e il crescente squilibrio tra ricchi
e poveri nel mondo.
Padre Alex si è discostato dal trqadizionale schema Nord-Sud per indicare come esistano realtà di profondo disagio
anche nei paesi economicamente evoluti e ricchezze spropositate, in mano di pochi ricchi anche nei paesi più poveri.
Secondo padre Znotelli quasi metà del genere umano vive con meno di due dollari al giorni quando per mantenere una mucca
negli usa ne servono 5, in Giappone addirittura 7.
"O siamo tutti cittadini o nessuno lo è"
Con questa frase pronunciata in conclusione dell'incontro il missionario ha voluto sintetizzare lo spirito della predicazione che
egli consacra a sensibilizzare l'occidente perchè si apra alla nascita di una nuova, attiva società civile, di un'economia di
eguaglianza.
"quando ho lasciato Korogocho-dice Zanotelli- i miei compagni di strada della bidonville mi hanno chiesto cosa andavo a
fare in Italia, a convertire la mia tribù bianca, ho risposto".
Chi volesse maggiori informazioni può trovare in libreria "Korogocho" di padre Zanotelli pubblicato da Feltrinelli
(215 pagine, 12,50 euro),per iniziativa dell'ARCI di Cantello la libreria Pontiggia fornirà il libro a chinque lo richieda
presentando copia di " we can tell" periodico del circolo ARCI ( scaricabile in pdf da www.wecantell.it).



mercoledì, gennaio 28, 2004

70 cadaveri gettati nel lago.

Mentre scrivo queste righe volge al termine la giornata della memoria.
59 anni fa l’Armata Rossa entrava nella cittadina slesiana di Birkenau liberando gli oltre 40 campi di lavoro e sterminio gravitanti intorno al “campo di selezione” di Auschwitz.
Se aggiungo che nel 1978 l’esercito nord vietnamita di Hun Sen abbatteva la “Kampuchea democratica” di Pol Pot che aveva massacrato un terzo dei cambogiani in tre anni, in nome dell’ideale dei lavoratori mi viene da dire che il comunismo a qualcosa e pur servito...
In Italia però un comunista commise un errore di buona fede ( politica) che non dobbiamo dimenticare.
Il guardasigilli Palmiro Togliatti firmò nel 1946 l’amnistia generale per i crimini compiuti in Italia
durante l’occupazione; con questo testo si sanzionava che non dovessero essere perseguiti coloro i quali avessero compiuto crimini di guerra in Italia per nome e conto del Reich o della RSI a meno che essi non si configurassero come “gravi atrocità”, le atrocità normali andavano bene!
L’amnistia era, ovviamente, del tutto giustificata ma la formulazione fu disastrosa:
Primo i repubblichini andavano quasi tutti assolti, mentre decine di processi si tennero contro i partigiani che avevano commesso crimini pur meno efferati, almeno in genere.
Secondo si dava il via all’insabbiamento costante da parte di molti procuratori della repubblica
di stragi e massacri che non conveniva rievocare.
Anche se forse, va detto, avrebbero insabbiato anche senza amnistia.
Non voglio aggiungermi ai molti che dissacrano la figura del “compagno Ercoli” di cui continuo a dare un giudizio complessivamente favorevole visto il suo ruolo nel costruire la nostra democrazia,
ma basterebbe rievocare un altro grande italiano come Sandro Pertini, che si oppose strenuamente in parlamento a quella legge, per capire che qualche errore si sarebbe potuto evitare.
Oggi voglio ricordare una di quelle stragi dimenticate e condannate all’oblio da magistrati contro cui perfino Berlusconi avrebbe avuto ragione di usare la sua ben nota eloquenza.
Nel Settembre del 1943 a Meina(va), sul lago Maggiore esisteva una piccola colonia di Ebrei, forse una settantina, per lo più non italiani che credevano di avere trovato un buon rifugio in un villaggio così vicino alla svizzera.
Pochi giorni dopo l’armistizio una colonna di SS raggiunge il villaggio lacustre, massacra tutti gli ebrei presenti, gli lega contrappesi alle gambe e li getta nel lago.
Ho sentito raccontare che alcuni cadaveri affioravano ancora 15 anni più tardi... voce inquietante di cui però non trovo conferma indipendente.
Erano ebrei e, per giunta stranieri, nel macello della Shoa il loro ricordo si è perso nel nulla per anni, quasi con l stessa efficacia con cui si sono persi i responsabili.
Oggi metto una piccola pietra sul lago che è la loro tomba.
Per chi volesse saperne di più consiglio almeno Il libro su Caloggero Marrone di Franco Giannantoni,
Che da un quadro efficace della situazione in cui l’eccidio di Meina maturò.
Sabba.

Per chi ha già letto i classici sulla Shoà consiglio invece:
Visitate il sito www.deportati.it, dell’ANED,
Leggete “Essere senza destino” e “Il fiasco” di Imre Kertesz(Nobel 2002), pubblicati entrambi
da Feltrinelli rispettivamente nel 1999 e nel 2003,.
Leggete “L’attentato” di Harry Mulisch, Feltrinelli 1991 ( se non sbaglio) testimonianza autentica della seconda guerra mondiale nei Paesi Bassi, la nazione dell’Europa occidentale che ha pagato più cara la guerra ( un milione di morti su 10 milioni di abitanti circa).
Leggete Paolo Maurensig “lavariante di Luneburg”, Adelphi, non ricordo l’anno.
Bidonville in Valceresio

Lo scorso 28 Gennaio, di fronte a una platea piuttosto ampia ed eterogenea, don Alex
Zanotelli ha parlato della sua esperienza missionaria e della sua visione teologica e antropologica
del mondo.
Potrà sembrarvi strano che io segnali, e in parte abbia contribuito a promuovere, una conferenza tenuta da un religioso in parrocchia, ma ci sono alcune cose importanti nelle parole di Zanotelli.
Ho letto Korogocho, il suo ultimo libro che prende il nome da quella che è una delle più grandi bidonville del continente africano.
Qui Zanoltelli ha trascorso 12 anni della sua vita in una realtà dove la gente si nutre pescando cibo
in discarica e bevendo acqua che fuoriesce dagli scarichi fognari, dove l’AIDS uccide gran parte della popolazione più giovane ( il governo keniano dice che, in tutta la nazione, muoiono oltre 700 malati ogni giorni), dove centinaia di bambini e adolescenti vivono da soli per strada, rubando, rapinando e, a volte, uccidendo per sopravvivere.
Il padre comboniano sostiene di avere trovato lì, per la prima volta, il vero messaggio evangelico.
Dice che il vero dio, se esiste, è il dio di quei poveri che sono vittime non della provvidenza o di un
astratto, avverso destino, ma della ricaduta inevitabile di un sistema economico rapace e imperialista
che fa si che la ricchezza dell’11% dell’umanità (il dato è suo) sia pagata dalla miseria del restante 89%.
Cose che ovviamente tutti sappiamo.
Tuttavia è importante sentire la voce di un uomo che, come spero tutti noi, non ha ceduto all’ineluttabilità di questi dati.
Un mondo diverso è possibile, è importante, specialmente per chi non crede in una prospettiva di redenzione ultraterrena, ricordarlo in ogni momento, non sono poi così rare le circostanze della vita quotidiana in cui possiamo fare scelte (politiche, pratiche, economiche, di volontariato) che possano dare piccoli segni e contributi per cambiare questa realtà.
Io, nel mio piccolo, credo nell’azione dal basso, nel volontariato sociale e culturale, lo faccio scrivendo su we can tell, lavorando con l’ARCI e in ogni occasione che riesco a cogliere (comprese queste pagine), credo ancora che le piccole cose utili non vadano sprecate.
Per aggiungerne un’altra vi metto a disposizione questa piccola occasione:
Se vi presenterete da Pontiggia con una copia di we can tell( si può scaricare da www.wecantell.it), potrete comprare Korogocho col 15% di sconto, è una lettura interessante, ve la raccomando e vi offro un piccolo sconto (grazie all’Eligio Pontiggia), aspettate solo qualche giorno perchè l’ultima copia l’ho comprata io sabato...arrivaranno presto.
Buona lettura.
Sabba

Ci sono anelli e anelli
Ieri sera, se il destino cinico e baro non me l’avesse impedito, sarei andato al cinema Vela di
Varese a vedere “Il ritorno del re” terzo episodio cinematografico della serie del Signore degli anelli.
Non vi proporrò, ovviamente, la recensione di un film che non ho ancora visto, ma alcune considerazioni che il grande successo della trilogia, sia cinematografica che letteraria di Tolkien
mi suggerisce.
Perché il signore degli anelli è divenuto così importante? tanto da essere l’unico romanzo
fantasy del novecento ad essere diventato un classico della letteratura di ogni tempo in molto meno
di 50 anni?
Non si discute il valore intrinseco dell’opera che è certamente notevole, ma non superiore e quello
di molti altri capolavori che non hanno incontrato altrettanto successo, lasciate che ne citi alcuni, più o meno coevi, in ordine sparso: “I 40 giorni del Mussa Dagh” di Franz Werfel (corbaccio, 1994, attesa ristampa), “I nostri antenati”, trilogia di Italo Calvino, “Omaggio alla Catalogna” di George Orwell, ( oscar mondadori, varie edizioni),”Il crepuscolo degli dei della steppa”, Ismail Kadarè, (Longanesi, non so l’anno), “Cecità” di Josè Saramago (Einauidi, prima edizione 1991).
Ho pescato dai miei gusti personali giusto per dare suggerimenti di lettura, le date sono relative alle edizioni italiane.
Perché dunque un successo così singolare?
Scommetto che ora vi aspettate una risposta da me...bene vi sbagliate perché supera abbondantemente le mie possibilità, voglio citare però la risposta data domenica 25 dal presidente
della società tolkieniana italiana, Michele Fazioli della TSI (“sette di sera” tutte le Domeniche alle
19, su TSI1, in replica la notte successiva su entrambi i canali).
Secondo questo compassato e rispettabilissimo maniaco, la ragione sarebbe nell’ideale maschile che il libro rilancia.
In sostanza la nostra società tenderebbe verso forme comportamentali tradizionalmente considerate femminili, una certa tendenza a essere accomodanti, una tendenza a chiudersi nel privato, una certa quale pudicizia di ritorno verso il sesso.
Credo che la terminologia sia degna dell’epoca in cui le donne stavano chiuse in casa a fà i calzètt, ma qualcosa di giusto nell’analisi potrebbe esserci.
Lasciando perdere le teorie paternalistico-patriarcali che una certa destra, ( che non ritengo nemmeno degna di confutazione) ha cercato di imbastire scegliendosi Tolkien come involontario guru, un pò come in altri tempi aveva provato a fare con Nietsche, vengo al punto.
Credo che sia fuori di dubbio che la nostra società, nel corso degli ultimi 20 anni abbia incominciato
a sviluppare e proporre modelli economico-sociali e familiari, completamente nuovi rispetto a quelli
cosiddetti tradizionali.
Per varie ragioni, l’entrata nell’età adulta degli individui è stata fortemente ritardata, la capicità economica di farsi una famiglia è oggi rinviata di parecchi anni almeno per chi prosegue gli studi.
Sono aumentate le famiglie costituite da un solo individuo e le donne hanno acquisito una certa maggiore indipendenza economica.
Inoltre lo sviluppo di alcune dinamiche sociali ben specifiche ha sostanzialmente annullato il processo
di liberazione dai tabù sessuali che si era sviluppato con la controcultura popolare a partire dall’inizio degli anni 60, e che in realtà non era nemmeno poi così rivoluzionario come attestano varie fonti storiche di cui forse scriverò in un’altra occasione.
Queste dinamiche sociali sono state nell’ordine:
La psicosi delle malattie sessualmente trasmissibili (AIDS in primis),
Il nuovo ruolo sociale della chiesa cattolica e la potentissima predicazione a favore della castità
sostenuta da diverse organizzazioni, anche di massa, ad essa legate,
L’affermarsi progressivo di un consumismo che tende da un lato a proporre
sistemi di valori artificiali finalizzati solo alla vendita di prodotti, dall’altro a trasformare
anche il sesso, la religione, persino i miracoli in prodotti surrogati di consumo, disponibili in edicola o alla televisione in tutte le gamme di colore e intensità che variano tra l’hard e il soft.
Credo che il nocciolo sia proprio qui: mentre le circostanze sociali e storiche che ho tratteggiato hanno smontato senza sostituirlo un modello artificiale ma funzionale, le dinamiche consumistiche ne hanno occupato lo spazio senza farsi carico dei bisogni che esso assorbiva.
Oggi ci sono molti modelli a cui ispirarsi, ma tutti superficiali e, in sostanza, legati esclusivamente a strategie di marketing.
Puoi vestirti da intellettuale o da sfigato di sinistra, da uomo/donna in carriera o con abiti usati e questo definisce la tua immagine, chi si sposta troppo disinvoltamente da uno schema all’altro disorienta le persone che conosce e, qualche volta può pure ispirare diffidenza, insomma: il vestito
come stile di vita, poteva essere uno slogan della Nike, invece è una patologia sociale.
Gli adolescenti non fanno sesso, in media, prima di avere compiuto 20 anni ( e allora che adolescenti sono? mio nonno a quell’età aveva fatto la guerra..)però a 16 hanno quasi tutti il telefonino e lo zaino griffato (fonte eurisco), oppure la casa piena di video game, libri, dischi computer e qualunque cosa possa tenerti impegnato invece di farti pensare al sesso.
In Giappone addirittura pare che siano almeno un milione gli adolescenti e giovani uomini che, da almeno un anno, non mettono nemmeno più la testa fuori dalla loro camera, tant’è che l’OMS ha iniziato a studiare interventi contro il problema ( si veda Psicologia Dinamica, numero di Novembre se non erro).
Taglio per brevità altri commenti e dati, li fornirò se dovessi avere commenti e obiezioni all’articolo.
In conclusione, siamo realmente convinti di potere vivere in una realtà del genere?
Quanta dose di maturità e analisi servono per liberarsi da questi meccanismi?
Francamente non mi stupisco se qualcuno preferisce rifugiarsi nel sogno di una realtà dove il bene e il male, come anche i ruoli di uomini e donne sono chiari e inequivoci.
Ecco quindi il signore degli anelli... o star trek per chi ha idee più progressiste e vede la soluzione delle proprie frustrazioni in un futuro di pace e socialismo egualitario.
Lunga vita e prosperità!
Multatuli

Commenti a Multatuli1974@yahoo.it



Zanotelli

Alex Zanotelli a Cantello

Nella serata di mercoledì 28 Gennaio, all'interno della chiesa parrocchiale di Cantello, si è tenuto l'inconto di
padre Alex Zanotelli con la comunità locale.

Padre Zanotelli, che da alcuni anni opera nei quariteri disagiati di Napoli e Palermo assistendo e intervenendo sulle
più diverse situazioni di disagio sociale, ha predicato per oltre dodici anni in Africa, in particolare presso la comunità di
Korogocho, bidonville di Nairobi in Kenia.

E' noto anche per avere diretto a lungo "Nigrizia" la rivista dei padri comboniani e per posizioni politiche e sociali
da molti considerate affini alla teologia della liberazione.

Di fronte a oltre duecentocinquanta intervenuti, il padre comboniano ha parlato di politica internazionale e italiana
stigmatizzando l'imperialismo occidentale, la concentrazione in poche mani dei media e il crescente squilibrio tra ricchi
e poveri nel mondo.
Padre Alex si è discostato dal trqadizionale schema Nord-Sud per indicare come esistano realtà di profondo disagio
anche nei paesi economicamente evoluti e ricchezze spropositate, in mano di pochi ricchi anche nei paesi più poveri.
Secondo padre Znotelli quasi metà del genere umano vive con meno di due dollari al giorni quando per mantenere una mucca
negli usa ne servono 5, in Giappone addirittura 7.
"O siamo tutti cittadini o nessuno lo è"
Con questa frase pronunciata in conclusione dell'incontro il missionario ha voluto sintetizzare lo spirito della predicazione che
egli consacra a sensibilizzare l'occidente perchè si apra alla nascita di una nuova, attiva società civile, di un'economia di
eguaglianza.
"quando ho lasciato Korogocho-dice Zanotelli- i miei compagni di strada della bidonville mi hanno chiesto cosa andavo a
fare in Italia, a convertire la mia tribù bianca, ho risposto".
Chi volesse maggiori informazioni può trovare in libreria "Korogocho" di padre Zanotelli pubblicato da Feltrinelli
(215 pagine, 12,50 euro),per iniziativa dell'ARCI di Cantello la libreria Pontiggia fornirà il libro a chinque lo richieda
presentando copia di " we can tell" periodico del circolo ARCI ( scaricabile in pdf da www.wecantell.it).