Sabbanotizie

Con l'aiuto di we can tell,controinformazioni e controcommenti su tutto quello che passa sotto il mio naso o sotto quello di chi scrive. A cura, si fa per dire, di Sabba Coadiuvato da Multatuli . pagina letterariaAcquelibere pagina su cantelloViviamcocantello

mercoledì, gennaio 28, 2004

70 cadaveri gettati nel lago.

Mentre scrivo queste righe volge al termine la giornata della memoria.
59 anni fa l’Armata Rossa entrava nella cittadina slesiana di Birkenau liberando gli oltre 40 campi di lavoro e sterminio gravitanti intorno al “campo di selezione” di Auschwitz.
Se aggiungo che nel 1978 l’esercito nord vietnamita di Hun Sen abbatteva la “Kampuchea democratica” di Pol Pot che aveva massacrato un terzo dei cambogiani in tre anni, in nome dell’ideale dei lavoratori mi viene da dire che il comunismo a qualcosa e pur servito...
In Italia però un comunista commise un errore di buona fede ( politica) che non dobbiamo dimenticare.
Il guardasigilli Palmiro Togliatti firmò nel 1946 l’amnistia generale per i crimini compiuti in Italia
durante l’occupazione; con questo testo si sanzionava che non dovessero essere perseguiti coloro i quali avessero compiuto crimini di guerra in Italia per nome e conto del Reich o della RSI a meno che essi non si configurassero come “gravi atrocità”, le atrocità normali andavano bene!
L’amnistia era, ovviamente, del tutto giustificata ma la formulazione fu disastrosa:
Primo i repubblichini andavano quasi tutti assolti, mentre decine di processi si tennero contro i partigiani che avevano commesso crimini pur meno efferati, almeno in genere.
Secondo si dava il via all’insabbiamento costante da parte di molti procuratori della repubblica
di stragi e massacri che non conveniva rievocare.
Anche se forse, va detto, avrebbero insabbiato anche senza amnistia.
Non voglio aggiungermi ai molti che dissacrano la figura del “compagno Ercoli” di cui continuo a dare un giudizio complessivamente favorevole visto il suo ruolo nel costruire la nostra democrazia,
ma basterebbe rievocare un altro grande italiano come Sandro Pertini, che si oppose strenuamente in parlamento a quella legge, per capire che qualche errore si sarebbe potuto evitare.
Oggi voglio ricordare una di quelle stragi dimenticate e condannate all’oblio da magistrati contro cui perfino Berlusconi avrebbe avuto ragione di usare la sua ben nota eloquenza.
Nel Settembre del 1943 a Meina(va), sul lago Maggiore esisteva una piccola colonia di Ebrei, forse una settantina, per lo più non italiani che credevano di avere trovato un buon rifugio in un villaggio così vicino alla svizzera.
Pochi giorni dopo l’armistizio una colonna di SS raggiunge il villaggio lacustre, massacra tutti gli ebrei presenti, gli lega contrappesi alle gambe e li getta nel lago.
Ho sentito raccontare che alcuni cadaveri affioravano ancora 15 anni più tardi... voce inquietante di cui però non trovo conferma indipendente.
Erano ebrei e, per giunta stranieri, nel macello della Shoa il loro ricordo si è perso nel nulla per anni, quasi con l stessa efficacia con cui si sono persi i responsabili.
Oggi metto una piccola pietra sul lago che è la loro tomba.
Per chi volesse saperne di più consiglio almeno Il libro su Caloggero Marrone di Franco Giannantoni,
Che da un quadro efficace della situazione in cui l’eccidio di Meina maturò.
Sabba.

Per chi ha già letto i classici sulla Shoà consiglio invece:
Visitate il sito www.deportati.it, dell’ANED,
Leggete “Essere senza destino” e “Il fiasco” di Imre Kertesz(Nobel 2002), pubblicati entrambi
da Feltrinelli rispettivamente nel 1999 e nel 2003,.
Leggete “L’attentato” di Harry Mulisch, Feltrinelli 1991 ( se non sbaglio) testimonianza autentica della seconda guerra mondiale nei Paesi Bassi, la nazione dell’Europa occidentale che ha pagato più cara la guerra ( un milione di morti su 10 milioni di abitanti circa).
Leggete Paolo Maurensig “lavariante di Luneburg”, Adelphi, non ricordo l’anno.

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