Da Londra
No, l'immagine non c'entra nulla, diciamo che è un mio commento sulla situazione politica, su chi è la gente che dovrebbe metterci al riparo dal terrorismo.
Voglio proporvi due testimonianze sui fatti degli ultimi giorni, una viene dal www.arcivarese.blogspot.com , e contiene un racconto che proviene direttamente da Londra, l'altro lo lascio anonimo perché non ho chiesto il permesso, ed è un pò più nostrano.
Interessanti entrambi, comunque.
Sabba
"Ciao a tutti voi!Sapete che mi trovo in Inghilterra e ci restero' sino sabato 16 luglio.Non so chi ringraziare per non essere stata coinvolta personalmente negli attentati...Io e il mio gruppo di studenti dovevamo andare a Londra proprio il giorno dopo, per visitare la citta'. Quando abbiamo appreso la notizia delle bombe eravamo a scuola. Poi nella citta' dove siamo, tutto si e' trasformato in una concetrazione di polizia, in stazione, presso le scuole e i principali edifici. La gita in centro a Londra: cancellata, ovviamente. Non potevamo prendere alcun mezzo, perche' c'erano delle linee a rischio. I ragazzi,oltre alla delusione di non aver potuto vedere la City da vicino, hanno dovuto accontentarsi di fare piccole gite nei dintorni...Adesso dobbiamo pensare al viaggio di ritorno.Tornando al discorso sugli attentati,devo dire che gli inglesi coinvolti hanno dimostrato un gran "self control" e gli interventi della polizia,ambulanze e vigili del fuoco sono stati immediati. Dal punto di vista politico credo che il governo di Blair, nelle dichiarazioni ufficiali, abbia dimostrato, ancora una volta, la sua ostinazione nel lasciare le truppe in Iraq. Mentre Blair faceva le condoglianze alle famiglie coinvolte,ribadiva il concetto di democrazia, a mio parere tutto suo personale, e quello della convivenza in Gran Bretagna con i mussulmani, che tutto sommato e' pacifica. Ma non e' cosi'. Per loro non c'e' stata sin'ora l'integrazione che i mussulmani chiedono nella scuola, nel lavoro e cosi' via. Un ex ministro (ora non ricordo di quale ministero) del suo partito (labour Party) sta facendo dichiarazioni in Tv e sui giornali per far smettere la guerra e aprire un dialogo con i capi mussulmani in questo Paese!Si stanno organizzando manifestazioni contro la guerra in Iraq. Ce n'e' stata una lunedi'...GRANDE!!!I potenti continuano la loro Missione di Guerra. Anche l'Italia fa la sua parte di invasore e intanto e' in allerta....Ma per quanto tempo ancora dovremo alzare le nostre voci per avere un mondo pacifico?Mi piacerebbe che questa mia piccola testimonianza finisse nel Blog del sito ARCI.Spero di vedervi presto e raccontarvi personalmente le mie impressioni.Buona giornata.
Saluti.Valentina"
"Qualche sera fa il nostro primo ministro ha detto alla televisione che ci sono tre "b" (bush, blair, berlusconi) nel mirino dei terroristi...
... vi racconto una personale esperienza, minima e di nessuna importanza ma significativa.
Lunedì 11 luglio, concludendo una telefonata con mio fratello che mi annunciava il giorno della sua laurea (27 luglio), mi sono sentita rivolgere l'invito a non prendere la metropolitana, perché Milano ancora più di Roma potrebbe essere la prossima meta dei terroristi.
Sono rimasta in ufficio fino oltre le 19.00 e arrivata alla fermata del tram mi sono accorta che vi era l'orario estivo e avrei atteso a lungo. Ho optato per la metro.
Sono salita a Piola. Due carabineri chiacchieravano tra loro all'ingresso.
Sul treno con me sono saliti dei ragazzi nord africani con i vestiti sporchi di vernice, che chiacchieravano e ridevano tra loro.
Alla fermata di Loreto, sempre molto frequentata perché snodo delle due linee rossa e verde, è salito un ragazzino penso egiziano con un giubbotto.
Vi era un caldo insopportabile, non circolava l'aria e questo ragazzo indossava un giubboto abbastanza pesante chiuso fin quasi al collo.
Il ragazzo era magro eppure quel giubbotto era pieno.
la gente ha cominciato a guardarlo con paura, poi con terrore.
Chi gli era vicino ha cominciato ad allontanarsi passo passo. Si è creato il vuoto intorno a lui.
Mi ha guardato e io ho cominciato letteralmente a sudare freddo.
La fermata successiva non arrivava mai e quel ragazzo continuava a osservare i viaggiatori con uno sguardo tagliente. E i viaggiatori guardavano lui.
Arrivati in centrale molti hanno avuto l'istinto di scendere. qualcuno si è letteralmente buttato fuori dal treno.
Io ero paralizzata. Gli stavo vicino e mi davo della stupida.
Alla fermata succesiva è sceso.
Avevo il cuore che palpitava all'impazzata. Tanti hanno provato sollievo - l'ho letto negli occhi di chi, come me, si è fatto prendere dalla paura di fronte a un proprio simile che probabilmente tornava a casa dal lavoro e che indossava un giubbotto... perché il caldo di Milano è poca cosa rispetto a quello del deserto..."