Forse, ma comunque oggi
Si assegna oggi, a Stoccolma, il più popolare e, forse, importante dei premi Nobel: quello per la letteratura, la stampa da qualche tempo formula ipotesi su quali siano i candidati più accreditati e il ripetersi frequente di alcuni nomi li fa ritenere decisamente più papabili di altri.
Inoltre quest’anno l’accademia di Svezia si è discostata dalla tradizione che vuole che il premio per la Letteratura sia assegnato il primo giovedì di Ottobre, le illazioni che si sono sprecate su questo rinvio potrebbero essere del tutto campate per aria ma, comunque, porterebbero a ipotizzare che i membri della Commissione incaricata abbiano voluto dare maggiore risalto a una scelta, certamente già fatta da diversi giorni almeno, ritenendo che essa sia clamorosa e destinata a suscitare scalpore.
In realtà è difficile dire cosa i letterati di Stoccolma riterrebbero clamoroso o se non ci siano stati altri contrattempi ( per esempio potrebbero avere avuto difficoltà a raggiungere al telefono il neolaureato…) a spiegare la decisione.
In queste ultime ore che mancano comunque mi adeguo alle speculazioni, vi dico come viene scelto il candidato (scommetto che non lo sa quasi nessuno) e chi potrebbe vincere.
Innanzitutto è bene sapere che la procedura per selezionare il vincitore parte già dal mese di Ottobre dell’anno precedente e ci sono diversi tipi di candidature:
In primo luogo i “Motu Proprio” dell’accademia che seleziona cioè da sola alcuni scittori che ritiene meritevoli; queste candidature rimangono segrete per almeno 5 anni o comunque finchè rimangono effettive, cioè vengono confermato anche per l’anno dopo, cosa che accade sempre a meno che il candidato non muoia o vinca.
Poi ci sono i “Motu Proprio” di altri enti o gruppi, che raccolgono firme o inviano segnalazioni a favore di un acandidato; queste sono del tutto pubbliche ma è difficile dire quanto siano prese in considerazione.
In terzo luogo le candidature dei partner dell’Accademia: università, accademie nazionali, istituti letterari di quasi ogni paese vengono chiamati indicare candidature, in genere una per ogni nazione, da sottoporre al giudizio dei saggi di Stoccolma, per l’Italia ad esempio viene consultata l’Accademia dei Lincei.
Queste candidature possono essere pubbliche o segrete, a seconda degli statuti, ma in genere si conoscono.
Quarto i vincitori delle passate edizioni segnalano un nome ciascuno, generalmente tenendolo segreto.
Tutti questi nomi arrivano a Stoccolma al più tardi a primavera dell’anno in cui il premio viene assegnato, in genere dovrebbero essere tra 150 e 200 nomi, circa la metà dei quali sono noti al pubblico.
Entro tre mesi viene operata una prima grande selezione che porta i giudici a concentrarsi su soli 20 nomi ( rigorosamente segreti), che entro Agosto vengono portati a 5.
Anche questi 5 sono segreti ovviamente ma, per un motivo o per l’altro, si vengono a sapere: innanzitutto perché questi cinque vengono informati di essere candidati (non si sa mai che uno di loro non voglia o che non si riesca a rintracciarlo, entrambe cose da evitare e già accadute).
Ad esempio quest’anno ben tre nomi sembrerebbero essere noti:
L’americano Joseph Roth.
L’olandese Cees Nooteboom.
L’albanese Ismail Kadarè.
Tutte e tre sono candidature pubbliche già da qualche anno e tutti e tre ( o almeno gli ultimi due) lo meriterebbero decisamente.
A favore di Roth c’è la grande popolarità e la qualità dell’opera, contro di lui i molti premi vinti, anche di recente, dal suo paese.
Nooteboom, da alcuni definito il Kerouak olandese, è certo uno dei più grandi e originali scrittori viventi, è candidato da diversi anni e a suo favore gioca il fatto che l’olanda non vince da un bel pezzo ( se non lo conoscete vi perdete qualcosa, io sto leggendo “Philip e gli altri”, l’ultimo lavoro pubblicato in Italia da Iperborea, forse non il migliore ma vi invito vivamente a leggere una qualsiasi delle sue opere, ne vale la pena).
Kadarè è candidato da almeno 20 anni, i maligni dicono che avrebbe vinto se nel suo paese non fosse caduto il Regime, facendogli perdere lo status di profugo politico; è uno scrittore legato a filo doppio alla sua tradizione nazionale, ma che affronta temi universali sempre dal punto di vista della difesa della dignità dell’uomo e dei suoi diritti.
Tre grandi insomma e altri due restano ignoti…
Tornando alle illazioni di cui sopra, quale vi sembra più eclatante? Forse Nooteboom che è uno scrittore anticonformista e atipico, ma anche politicamente scomodo??
La congettura più affascinante però è un’altra: forse l’accademia ha premiato una categoria nuova, da sempre ignorata!
E qui le congetture sarebbero molte e affascinanti: un regista, un pittore, un giornalista o un cantante.
La stampa svedese si è concentrata molto sulle ultime due ipotesi e, mentre non è pubblicamente noto nessun nome di giornalista candidato ( ma come ho spiegato questo non vuol dire che non ce ne siano) conosciamo un cantante, uno solo, che è ufficialmente candidato dal 1997.
Insomma, potrebbe forse essere l’anno della consacrazione della musica d’autore e della Beat Generation?
Sarà l’anno di Bob Dylan?
Sabba