Paura per Cesaria, ma ora sta meglio
Grande spavento ed emozione ieri, causati da un breve flash d’agenzia dell’ANSA che annunciava che Cesaria Evora era stata ricoverata d’urgenza in un, non meglio specificato, ospedale parigino.
Veniva al contempo annunciato l’annullamento dei concerti previsti nei prossimi mesi e l’imminenza di un intervento chirurgico probabilmente al cuore.
Oggi le preoccupazioni possono, almeno in parte, rientrare: l’intervento, effettuato d’urgenza, è stato definito dai portavoce della fondazione “Cesaria Evora” come “serio, lungo ma di routine” e sarebbe consistito( secondo l’agenzia africana PANA, citata da angola press) nell’impianto di un doppio bypass coronarico.
Ignota l’esatta natura del malore che però potrebbe verosimilmente essere stato dovuto o a uno scompenso cardiaco o ad un lieve (speriamo) infarto.
Sopite le più gravi preoccupazioni possiamo ora augurarci che la grande cantante africana possa tornare quanto prima alla sua straordinaria e infaticabile attività in giro per il mondo.
Cesaria Evora nacque a Mindelo, sull’isola di Sao Vicente, il 27 Agosto del 1941, quando l’isola era colonia portoghese ( dal 1974 fa parte della Repubblica di Capo Verde, divenuta indipendente proprio quell’anno, composta da 10 isole collocate a largo della costa del Senegal, in Africa occidentale).
Grande cantante e autrice, fin dalla gioventù, fu penalizzata a lungo dallo scarso interesse del mondo per la cultura africana, il suo grande successo internazionale inizia a maturare solo dal 1988 quando finalmente la sua musica viene proposta e notata a Parigi, poi in Portogallo e quindi nel mondo.
La sua musica riflette a pieno le peculiarità del piccolo grande paese che le ha dato i natali, conciliando e, insieme superando, suggestioni provenienti tanto dal Brasile quanto dal Portogallo, dalla musica africana e persino dal Jazz.
Una peculiarità che ha fatto di “cize” un vero caso culturale mondiale, non meno del suo impegno politico, e sociale a favore dell’africa, della diversità culturale, della tolleranza.
Molti sono ormai i suoi dischi, tutti belli, senza mai una caduta ( Sao vicente de longe, è uno degli ultimi, sono sicuro che possiate trovarlo facilmente) cittadina del mondo ha cantato in Creolo, Portoghese, francese e spagnolo ( mi dicono anche in italiano e inglese ma non sono in grado di confermare), ha inciso con Caetano Veloso, Francisco Repilado ( Compay Secundo), ha inciso parte della colonna sonora di “Underground” capolavoro di Emir Kosturiza.
Ma non potrete dire di apprezzarla fino in fondo finché non l’avrete vista esibirsi dal vivo, cosa che fa ininterrottamente pressoché in tutto il mondo, da 15 anni: la forza vocale, la sonorità delle musiche africane cedono il passo solo all’incredibile carisma, all’energia e alla vitalità, di una bella donna a piedi nudi che dialoga personalmente con ciascuno dei suoi spettatori facendo sentire il peso e il valore di ogni parola e di ogni nota.
Torna presto a cantare, Ciza, sulle piazze italiane a scaldarti al sole dell’estate già vicina, anche se io ti ho vista a Lugano sotto una pioggia torrenziale ma, lasciate che lo dica a tutti, mai sono stato così contento per un raffreddore d’inizio autunno….