Sabbanotizie

Con l'aiuto di we can tell,controinformazioni e controcommenti su tutto quello che passa sotto il mio naso o sotto quello di chi scrive. A cura, si fa per dire, di Sabba Coadiuvato da Multatuli . pagina letterariaAcquelibere pagina su cantelloViviamcocantello

venerdì, gennaio 07, 2005

"non la guerra, chè in guerra i padri seppelliscono i figli, non i figli i padri", Erodoto, Storie


Credo che il Manifesto, oltre a essere indiscutibilmente l'unico quotidiano serio di questo paese, sia anche l'unico a dedicare l'apertira di oggi, 7 Gennaio a questa notizia.

Nelson Mandela è un grande eroe, lo sappiamo, ha sacrificato quasi trent'anni di vita in carcere per difendere le sue idee.

Oggi ha, più o meno, novant'anni e ancora non è stanco di lottare, lo fa perché sente la giustezza della causa, mettendo in piazza i suoi affetti più cari.

E la guerra contro cui combatte non è una guerra nel senso tradizionale, è un'epidemia che, però, colpisce e miete vittime quanto e più di una guerra: 5 milioni di compatrioti di Mandela, come altri 43 milioni almeno di africani hanno contratto il virs dell'aids.

Eppure, spesso in Africa, l'aids è un tabù, qualcosa che non si può combattere anche perché non se ne può parlare.

Così il vecchio presidente decide di usare politicamente la morte del suo unico figio maschio, 45 anni, per aids allo scopo di rompere il tabù, allo scopo di salvare molte vite umane.

Lo fa in modo semplice e diretto, parlandone in pubblico con i suoi nipoti, ora orfani, costringendo col suo schiaffo morale il mondo a voltarsi e gurdare.

Oggi andate in edicola e comprate il Manifesto, forse se vendesse molte copie gli altri quotidiani si renderebbero conto di avere pagato un prezzo con l'ignorare il gesto di Mandela.

Poi, come sempre, domandatevi: io sto facendo abbastanza per quei 48 milioni di africani che rischianodi morire?

Multatuli

Posted by Hello

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