Sabbanotizie

Con l'aiuto di we can tell,controinformazioni e controcommenti su tutto quello che passa sotto il mio naso o sotto quello di chi scrive. A cura, si fa per dire, di Sabba Coadiuvato da Multatuli . pagina letterariaAcquelibere pagina su cantelloViviamcocantello

giovedì, maggio 20, 2004

Sonia il Pandit e gli altri

Oltre un mese è servito all’India per rinnovare il Lok Sabha, la camera unica del parlamento federale, un mese di tensioni e scontri che ha portato, dopo otto anni, il Partito del Congresso a riguadagnare il potere gestito per 44 dei complessivi 56 anni dell’indipendenza indiana.

Oltre al congresso torna al potere la dinastia Gandhi, che esprimendo il quarto capo di governo della sua storia si avvicina moltissimo a trasformarsi in una monarchi elettiva.

Si è scritto che questo rappresenta un successo della sinistra, vero se si pensa al governo uscente, dominato da conservatori e partiti xenofobi, ma non così vero in assoluto.

Nel ’48 quando l’unione indiana guadagnava la sua totale indipendenza il mahatma Gandhi aveva ormai più di 80 anni e alla guida del governo venne chiamato il “Pandit” Nehru.

Nehru seguì effettivamente una politica assolutamente di sinistra: lottò contro il sistema delle caste e la divisione etnica, partecipò alla conferenza di Bandung in cui venne creato il movimento dei paesi non allineati, impose all’india un sistema capitalistico , aperto alla libera impresa (specie artigiana e familiare) ma con un forte dirigismo socialista e un importante intervento dello stato basato anche su piani quinquennali di ispirazione sovietica.

Venne assassinato.

Gli succedette la figlia Indira Gandhi ( aveva sposato uno dei figli del mahatma) che invece cambiò totalmente corso, aprendo ai privati, smantellando lo stato sociale, incrementando la corsa agli armamenti, reprimendo nel sangue le rivolte separatiste.
Certo continuò a difendere la laicità dello stato e il suo non allineamento ma certo non si fece benvolere: nel 76 perse le elezioni e finì diritta in carcere per corruzione, salvo poi tornare primo ministro dopo il trionfo elettorale dell’80.

Ma “ chi semina vento raccoglie tempesta”, Indira invio , nell’80, le truppe contro i Tamil nello Sry Lanka, in appoggio al governo di Colombo e represse i sikh nell’84 facendo circa 50000 vittime.
Nell’84 i nodi vennero al pettine: la Union Carbide, una delle multinazionali che sulla spinta del liberismo inaugurato dalla Gandhi, erano sbarcate in India lasciò senza misure di sicurezza unos stabilimento chimico nei pressi di Bhopal, morirono almeno 10000 persone in poche ore con 100.000 intossicati e almeno 40.000 persone riportarono danni permanenti.
Nello stesso anno due guardie del corpo Sikh decisero di vendicare i propri fratelli uccidendola nel palazzo presidenziale.

Anche lei assassinata.

Gli succede Rajiv, figlio maggiore educato in Europa e con una giovane moglie italiana , Sonia Maino.
Ancora liberismo ma più moderato, ancora repressione ma più umana, Rajiv se non altro pareva più
Capace di raggiungere il compromesso.
Ma c’erano ancora i soldati indiani a Ceylon.

Nel ’91 le Tigri Tamil decisero che aveva esagerato, una camicaze pose fine alla sua vita e a quella di decine di altri che casualmente erano presenti con lui a una manifestazione religiosa.

Terzo assassinio.

Cosa farà Sonia Maino Gandhi ora che è Primo Ministro di un paese che ha un miliardo dia abitanti?*
Seguirà il marito, la suocera o il padre di quest’ultima?
O preparerà solo il terreno per la quinta generazione dei Gandhi ( Prianka e Raoul, i figli, sono già deputati)?

Chi vivrà vedrà, speriamo solo che la famigli Gandhi non debba migliora il record che già ha degli assassini politici subiti.

Sabba

*Nota: ho scritto questo articolo prima che la signora Gandhi rinunciasse all'incarico, ho deciso di pubblicarlo ugualmente per due motivi:
1) retsa sempre leader del partito, quindi non si sa mai..
2) la storia, per il resto, è corretta e secondo me interessante.

Presto qualche notizia sulla novità che l'India ci propone, un primo minstro sikh


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