Sabbanotizie

Con l'aiuto di we can tell,controinformazioni e controcommenti su tutto quello che passa sotto il mio naso o sotto quello di chi scrive. A cura, si fa per dire, di Sabba Coadiuvato da Multatuli . pagina letterariaAcquelibere pagina su cantelloViviamcocantello

mercoledì, maggio 19, 2004

Willy

Leggo su Internazionale ( giornale di cui ho già segnalato il link) che esce in Germania una Biografia del grande cancelliere Socialdemocratico Willy Brandt a cura della vedova.
Brandt fu il primo non democristiano a guidare il governo federale tedesco e a gettare le basi della Ostpolitik, la linea di distensione e dialogo con la DDR e il blocco sovietico in genere.
Brandt fu borgomastro di Berlino in questa veste incontrò, nel ’66 Willy Stoph, borgomastro della parte orientale della stessa città, una prima assoluta.
Nel ’72 riuscì a riincotrare, da cancelliere, lo stesso Stoph, nel frattempo divenuto primo ministro, in quello che fu il primo incontro fra i due governi della Germania divisa.
Queti sforzi gli valsero il Nobel per la pace e, per più di un decennio, la presidenza dell’internazionale socialista.

Lo voglio ricordare soprattutto per il suo sogno di riunificare la Germania su basi nuove:
Brandt riconosceva che il dramma storico del suo paese era iniziato dopo l’unificazione dall’alto modellata sullo stato prussiano, autoritario e conservatore e proponeva un “nuovo risorgimento”, una nuova unificazione che facesse della Germania un paese nuovo che potesse unificare le conquiste ed eliminare le deviazioni dei due sistemi che governavano le due metà del Paese.

Una ricetta che, dimenticata e oltraggiata, avrebbe impedito che la riunificazione reale del 90 portasse con se gli squilibri e le delusioni che ha generato.

Una ricetta che l’Europa intera avrebbe potuto fare sua .

Di Brandt ci resta il ricordo di uno dei migliori governi della storia d’Europa ( mai nessuno fece della Giustizia sociale una linea di governo quanto lui), e la memoria di come fu tradito dal partito stesso e dalla DDR che fecero esplodere ad arte l”Affaire Guillaume” per costringerlo alle dimissioni nel ’76.
Sabba.

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