Sabbanotizie

Con l'aiuto di we can tell,controinformazioni e controcommenti su tutto quello che passa sotto il mio naso o sotto quello di chi scrive. A cura, si fa per dire, di Sabba Coadiuvato da Multatuli . pagina letterariaAcquelibere pagina su cantelloViviamcocantello

martedì, gennaio 18, 2005

L'ultimo Bòcia


Posted by Hello

Chi legge il mio blog sa che sono pacifista.
Sa che non mi piacciono le guerre e non mi piacciono gli eserciti.

Però le guerre le decidono e i potenti e le combattono i ragazzi, i figli dei poveri, di solito.

Vale per gli eserciti di leva ma anche per quelli di professione, dove sempre più spesso si reclutano i giovani delle zone, dei quartieri o delle provincie più povere.

Chi mi conosce sa che sono alpino.

Fiero di essere alpino e di avere in tasca la tessera delle uniche due associazioni che si sono opposte alla fine della leva: ANA (alpini) e ARCI.

Così oggi sono doppiamente triste nel dare la notizia che dalla Valcuvia, dopo un secolo e mezzo è partito per Cividale l'ultimo alpino Valcuviano, l'ultimo di leva almeno.

I paesani e i Veci hanno organizzato un paio di pullman per accompagnarlo alla Naja, in un viaggio che mi immagino allegro ma anche triste.

Gli eserciti di leva servono a ricostruire i paesi dopo i terremoti, quelli di professionisti non ne sono più capaci.

Gli eserciti di professionisti tendono a riempirsi di fascisti ( ve lo dice uno che ha avuto modo di conoscerli questi volontari, senza parlare della bandiera della repubblica sociale trovata nelle camerate di Nassirjia dopo l'attentato).

Inoltre la Naja, civile o militare che sia ( e del resto erano parificate dal 1998) è spesso la prima occasione per vivere qualche mese fuori di casa, per farsi esperienze e magari crescere un pò.

Purtroppo si va verso un futuro di guerre e "interventi umanitari" e l'esercito popolare non serve più, ve li immaginate gli alpini a torturare i prigionieri in Somalia ( come accadde ai "professionisti" italiani)?
Bè, io no, nonli immagino.

Resta il fatto che finisce un'epoca che è iniziata con la Rivoluzione Francese e che ci ha portato tanto, di buono e di cattivo, certo, ma forse non è il momento per rimettere in discussione le conquiste... per farlo dovremmo almeno essere un pò più sicuri della nostra democrazia.

Tristezza e brutti presagi quindi?
si e il bello è che ancora non si è avuto modo di apprezzare il danno che farà, nei prossimi mesi, non avere più gente a fare la leva in ospedali, biblioteceche e associazioni, dove gli obiettori ci hanno consentito di tenere vive tante attività che su base solo volontaria non sarebbero sopravvissute; come non abbiamo ancora potuto vedere cosa resterà del nostro esercito senza i tanti ragazzi che si addestravano a mettere sacchi di sabbia sui fiumi in caso di alluvione.

Speriamo di non avere più nè alluvioni nè terremoti quindi.

Per sapere qualcosa di più sull'ultimo alpino della Valcuvia cliccate sul titolo.

Sabba

1 Commenti:

  • Alle 10:10 PM , Blogger sabbamau ha detto...

    In un certo senso hai sicuramente ragione, purtroppo l'alternativa non è tra esercito di leva e abolizione del militarismo, degli investimenti in armi e del prepararsi alla guerra.

    Se la scelta fosse esercito di leva o nessun esercito opterei per la seconda.

    Purtroppo la scelta è fra esercito di leva ed esercito professionistico e l'esercito professionistico, secondo me, è pericoloso per le ragioni che in parte ho anche scritto.

    pericoloso perchè crea una cultura ancora più militarista e settaria, oltretutto induce la pubblica opinione a svalutare i caduti"in fondo erano militari e sapevano cosa rischiavano..."col risultato che il pensiero della guerra risulta più lontano e più accettabile.

    Resto convinto che non sia un caso se, tra i promotori dell'attuale guerra su entrambe le sponde dell'atlantico, nessuno abbia fatto il militare: se pensi di potere essere come loro ci pensi più a lungo prima di mandare qualcuno a morire per il petrolio.

     

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