Lezioni inutili-senza via d'uscita
Trascrivo alcune brevi considerazioni, da due diversi periodici, la mia fonte è il settimanale "internazionale", di cui segnalo il sito web, l'edione completa però la trovate solo in edicola, ogni giovedì o venerdì a tre euro ( per i soci ARCI sconti negli abbonamenti).
"Con l'11settembre , il terrore è tornato a casa, in America. E come risposta George W. Bush e il suo circolo di amici hanno riportato il mondo nella vecchia trappola del Noi contro Loro".
"Ce ne stiamo timorosi e guardinghi ai cancelli, in attesa dei barbari. E non capiamo che l'uinico male che può distruggerci è quello che viene da noi. Non abbiamo imparato niente, proprio niente".
Pubblicato da "adbuster", Canada, numero di Marzo/Aprile 2004.
" Si pretende che il pentagono si svegli una mattina e si chieda come mai si trova con 150mila uomini in un paese che è la seconda riserva petrolifera del mondo".
"In realtà non c'è una strategia di uscita. A meno che non siano costretti dalla resistenza irachena o da una crisi interna, gli USA resteranno in Iraq finchè non otterranno ciò che vogliono: il petrolio, un regime amico e stabile a Baghdad e la possibilità di usare l'Iraq come un trampolino di lancio per consolidare la presenza amricana in medio oriente".
Pubblicato da "Green left weeckly" 17 Marzo 2004.
L'internazionale è sempre interessante e, considerato che secondo l'ONU il nostro paese è al 57esimo posto nel mondo per disponibilità e libertà di informazione ( in Europa peggio di noi solo la Bielorussia, in compenso ci batte il Benin, in Africa) cercare notizie altrove è poco meno di un dovere.
Sabba.
"Con l'11settembre , il terrore è tornato a casa, in America. E come risposta George W. Bush e il suo circolo di amici hanno riportato il mondo nella vecchia trappola del Noi contro Loro".
"Ce ne stiamo timorosi e guardinghi ai cancelli, in attesa dei barbari. E non capiamo che l'uinico male che può distruggerci è quello che viene da noi. Non abbiamo imparato niente, proprio niente".
Pubblicato da "adbuster", Canada, numero di Marzo/Aprile 2004.
" Si pretende che il pentagono si svegli una mattina e si chieda come mai si trova con 150mila uomini in un paese che è la seconda riserva petrolifera del mondo".
"In realtà non c'è una strategia di uscita. A meno che non siano costretti dalla resistenza irachena o da una crisi interna, gli USA resteranno in Iraq finchè non otterranno ciò che vogliono: il petrolio, un regime amico e stabile a Baghdad e la possibilità di usare l'Iraq come un trampolino di lancio per consolidare la presenza amricana in medio oriente".
Pubblicato da "Green left weeckly" 17 Marzo 2004.
L'internazionale è sempre interessante e, considerato che secondo l'ONU il nostro paese è al 57esimo posto nel mondo per disponibilità e libertà di informazione ( in Europa peggio di noi solo la Bielorussia, in compenso ci batte il Benin, in Africa) cercare notizie altrove è poco meno di un dovere.
Sabba.
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