Tra Varese e Como c'è chi non ha potuto votare
Comunicato stampa sul voto degli italiani “frontalieri”
Nel corso della mattinata di oggi e, in modo molto più consistente nel pomeriggio, i comuni della fascia di confine italo svizzera della provincia di Varese hanno respinto dai seggi diverse centinaia di elettori intenzionati a votare.
Si tratta di elettori che risiedono in territorio svizzero, nella fascia di comuni compresa soprattutto tra Varese, Como e Mendrisio (TI) e che, pur essendo cittadini italiani residenti all’estero si trovano a pochi chilometri dal Comune italiano presso le cui liste elettorali sono inseriti.
Fino alle regionali dello scorso Aprile tali elettori si presentavano a votare(in percentuale simile a quella dei residenti), nel seggio presso il quale erano registrati in Italia.
Oggi molti di loro si sono presentati ai seggi convinti di potere esercitare il loro diritto di voto, muniti della lettera inviata loro dal Consolato italiano, del certificato elettorale e del tutto ignari che avrebbero dovuto manifestare la loro opzione per il voto in Italia già nei giorni scorsi.
Nel comune campione di Cantello (VA), dove gli elettori residenti nella fascia di confine svizzera sono circa il 10% del totale, nessuno ha richiesto formalmente di potere votare in un seggio in Italia.
Alcuni elettori, vistosi negare il diritto di voto, hanno reagito con fortissime proteste, esibendo la lettera ricevuta dal consolato nella quale NON era specificata la necessità di esercitare l’opzione in anticipo.
Altri si sono presentati a votare come sempre, non avendo nemmeno ricevuto a casa il plico con le schede.
Da una breve consultazione telefonica la situazione sembra essere comune a tutti i centri di confine tra la Provincia di Varese e il Ticino, nonché a molti della Provincia di Como.
Stimiamo che in una fascia di territorio comprendente molti piccoli e medi comuni le persone escluse dal diritto di voto siano circa il 10% del totale, un numero quindi certamente non inferiore ai 4/5000
Cittadini.
Per il comitato per i 4 sì di Varese,
Mauro Sabbadini, arci
Nel corso della mattinata di oggi e, in modo molto più consistente nel pomeriggio, i comuni della fascia di confine italo svizzera della provincia di Varese hanno respinto dai seggi diverse centinaia di elettori intenzionati a votare.
Si tratta di elettori che risiedono in territorio svizzero, nella fascia di comuni compresa soprattutto tra Varese, Como e Mendrisio (TI) e che, pur essendo cittadini italiani residenti all’estero si trovano a pochi chilometri dal Comune italiano presso le cui liste elettorali sono inseriti.
Fino alle regionali dello scorso Aprile tali elettori si presentavano a votare(in percentuale simile a quella dei residenti), nel seggio presso il quale erano registrati in Italia.
Oggi molti di loro si sono presentati ai seggi convinti di potere esercitare il loro diritto di voto, muniti della lettera inviata loro dal Consolato italiano, del certificato elettorale e del tutto ignari che avrebbero dovuto manifestare la loro opzione per il voto in Italia già nei giorni scorsi.
Nel comune campione di Cantello (VA), dove gli elettori residenti nella fascia di confine svizzera sono circa il 10% del totale, nessuno ha richiesto formalmente di potere votare in un seggio in Italia.
Alcuni elettori, vistosi negare il diritto di voto, hanno reagito con fortissime proteste, esibendo la lettera ricevuta dal consolato nella quale NON era specificata la necessità di esercitare l’opzione in anticipo.
Altri si sono presentati a votare come sempre, non avendo nemmeno ricevuto a casa il plico con le schede.
Da una breve consultazione telefonica la situazione sembra essere comune a tutti i centri di confine tra la Provincia di Varese e il Ticino, nonché a molti della Provincia di Como.
Stimiamo che in una fascia di territorio comprendente molti piccoli e medi comuni le persone escluse dal diritto di voto siano circa il 10% del totale, un numero quindi certamente non inferiore ai 4/5000
Cittadini.
Per il comitato per i 4 sì di Varese,
Mauro Sabbadini, arci
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