Sabbanotizie

Con l'aiuto di we can tell,controinformazioni e controcommenti su tutto quello che passa sotto il mio naso o sotto quello di chi scrive. A cura, si fa per dire, di Sabba Coadiuvato da Multatuli . pagina letterariaAcquelibere pagina su cantelloViviamcocantello

mercoledì, settembre 29, 2004

Come ho liberato le due Simone


Non sarà sfuggito ai più attenti lettori di sabbanotizie il fatto che, a poche ore dalla mia adesione all'appello per la liberazione degli ostaggi in Iraq, le due Simone e i loro colleghi iaracheni siano effettivamente stati rilasciati.

Naturalmente questo evento non è casuale e deve essere attribuito alla mia diplomazia parallela faticosamente tenuta in piedi nelle ultime settimane.

Non sarà infatti sfuggito ai più attenti tra voi il fatto che io, con la scusa della benzina mi sia recato più volte a Stabio negli ultimi giorni per convincere il mio benzinaio a stringere un contatto con un contatto di un suo contatto il quale avrebbe, forse, potuto avere un contatto con un contatto di un contatto del contatto di uno dei rapitori.

In sostanza quello che ha fatto il ministro Frattini che è andato a trattare con tutti gli arabi possibili e immaginabili salvo quelli che potevano avere un ruolo nella vicenda ( mi dicono che però s'è rifornito di tappeti per casa sua).

Non mi credete? Bè allora non credete neanche al governo, visto che l'attività tanto pubblicizzata si ferma veramente al tipo di "contatti" da me descritto.

In 20 giorni il governo non ha fatto nulla salvo che autopromuovere il suo operato; direi che ne avevano bisogno dopo il modo sciagurato in cui hanno gestito il sequestro Baldoni ( li sì si sarebbe potuto trattare come dimostra il caso dei francesi rapiti dallo stesso gruppo e apparentemente ancora vivi o, se non altro, ancora con qualche speranza).

Adesso gongolano e si fregiano dell'unità nazionale che ha magnificamente operato in questo caso, dimenticando il vicepresidente fascista del consiglio che , quell'unità, aveva rotto già il secondo giorno dichiarando Urbi et Orbi che chi vi scrive e altri milioni di italiani sono in realtà dei codardi traditori, emuli di Ponzio Pilato.

Nella gioia di queste ore la stampa non riesce a fare a meno di ( fingere) di dimenticare alcune cose:
chi le ha rapite?
Perché in questo caso, e solo in questo, i rapitori non si sono fatti sentire da nessuno ne fatti riconoscere?
Già, perché dovrei compiere un atto del genere senza rivendicare una causa?
Sarà un caso se, prima di rilasciarle, hanno aspettato che tutte le ONG lasciassero Baghdad?
E sarà ancora un caso che la consegna sia avvenuta nelle mani della CRI?

No, semplicemente il sequestro non era opera di resistenti o terroristi ma di elementi "deviati" delle forze di sicurezza irachene che hanno agito con lo scopo di levare di mezzo le odiose ONG dal territorio per avere il pieno controllo degli aiuti ( a scopo lucrativo) e delle notizie ( a scopo censorio), naturalmente per nome e conto di "Sheik" Negoponte, viceré americano dell"Iraq e collaudato carnefice dell"operazione Condor ( rimando la spiegazione su questo punto a un prossimo articolo sull"america latina, basti pensare che operazioni del genere furono frequenti in quegli anni e documentate anche da sentenze di tribunali e rapporti di organismi internazionali).

Probabilmente anche l"omicidio premeditato e il sacrifico del povero zonker, così come il tentativo degli americani di fare accoppare i due francesi ( da almeno tre settimane ogni volta che si diffonde la voce che i contatti avanzano gli americani lanciano un"offensiva di bombardamenti proprio sulle zone dove si suppone siano detenuti)rientrano in questa strategia.

Che dire? Funziona? Io ne dubito, le guerre non si vincono ( solo) imbavagliando la verità e, credo, non si vincono così neanche le elezioni.
Voi dite che un altro presidente USA sarebbe lo stesso? Bè allora avete sottovalutato la mafia che governa oggi la casa bianca...

Comunque, per le Simone, tutto è bene ciò che finisce bene, speriamo solo che nuove cattive notizie non arrivino tanto presto da riportarci troppo rapidamente alla realtà.

Sabba Posted by Hello

2 Commenti:

  • Alle 4:00 AM , Blogger sabbamau ha detto...

    Un caloroso ringraziamento a Omar el Muktar, che non perde le buone vecchie abitudini di lottare anche per la dignità degli arabi, forse proprio ricordare il grande ribelle Senusso ci può dare un’idea più precisa di quale sia il “metodo italiano”…
    Trovo che l’informazione e la politica dimostrino uno straordinario strabismo trattando dell’Iraq e dei pacifisti che stanno laggiù, non inferiore alla mancanza di vero interesse per tutto ciò che non pensano faccia audience.

    Il mio articolo pare avere detsato un certo interesse per cui ho pubblicato un’email che mi criticava e una lunga risposta, se hai tempo e voglia di leggerle e dirmi ancora cosa ne pensi lo apprezzerò, se poi hai voglia di scrivere un intervento più ampio mandalo pure via email e sarò felice di ospitarlo.

    Hasta siempre.
    Sabba

     
  • Alle 1:00 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

    Dopotutto chi un volontario?
    Una persona che impiega il suo tempo per ...
    Il volontario cerca il rischio?
    Dubito.
    Ama il rischio?
    Non penso.
    Rischia?
    Sì! tanto, tantissimo!
    Rischia perché compie la sua scelta, si sporca le mani, non si ferma alle parole, si compromette aderendo ad un'idea, ad un sogno, colleziona delusioni e stanchezza, talvolta grandiosi successi (un sorriso, una stretta di mano).
    Rischia perché vive! Vive veramente! Espone la sua persona a critiche superficiali e fondate sul puro egoismo.
    Rischia perché ha il coraggio di affidarsi ai sogni e non ai soldi!
    Un volontario non cerca il pericolo, a volte lo trova... a volte mette un governo nella condizione di dover far qualcosa, scollarsi da una comoda poltrona e prendere un aereo ... difficilmente mette in pericolo gli altri.
    Grazie volontari di tutto il mondo, di tutte le ideologie, di tutte le religioni se prestate il vostro aiuto in modo spontaneo, disinteressato, gioioso!
    Grazie perché ci insegnate che possiamo fare di più!
    Grazie perché ci spingete a fare di più...

     

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